
“Il Marketing relazionale è quella branca del marketing che permette ad un’organizzazione di accrescere il valore della relazione con il cliente attraverso la sua fidelizzazione.” (fonte Wikipedia)
Spesso i canali social professionali sono mail gestiti. Perché vengono scambiati per una sorta di gigantesco volantino virtuale. Ogni giorno decine di post su “vendo questo o vendo quello”. O identici ad altri post, senza nessuna propria identità.
Le persone, quando scorrono la propria bacheca Facebook, vogliono rilassarsi. Vogliono sognare, vogliono trovare risposte alle loro domande. Non vogliono trovarsi la bacheca intasata da post di vendita.
Quindi perché avere una pagina Facebook professionale se non posso vendere? Perché la vendita è l’obbiettivo finale, non lo strumento.
Prima devi creare relazioni con chi ti segue, ovvero fare marketing relazionale.
Non è cosa facile. Creare relazioni, parlare di argomenti attinenti la tua attività, la tua professione e le tue passioni. Senza vendere direttamente.
“Facebook non ha sostituito le relazioni reali, ma aggiunto occasioni di rimanere in contatto che altrimenti non ci sarebbero.”
Mark Zuckerberg
“Il marketing relazionale potrebbe essere descritto come la creazione, lo sviluppo, il mantenimento e l’ottimizzazione delle relazioni tra clienti ed azienda, basato sulla centralità del cliente. Rappresenta l’insieme dei processi di gestione della relazione con i clienti attraverso l’analisi delle sue informazioni. La relazione che viene stabilita tra i consumatori e l’azienda è una relazione one-to-one, un rapporto diretto tra il marchio e il suo target.
A differenza del marketing tradizionale, infatti, il marketing relazionale non analizza ampi segmenti di consumatori, ma tende a interessarsi a target molto precisi, cercando di creare un filo diretto tra l’azienda e ogni singolo consumatore attraverso molteplici canali: dalla comunicazione web a quella telefonica la relazione tende ad essere bilaterale e permette alle aziende di conoscere in maniera approfondita i propri interlocutori.”
Per utilizzare il marketing relazionale è necessario prima di tutto avere bene in mente chi sei e dove vuoi andare. E qui torniamo sempre all’importanza del personal branding.
Cosa fai? Cosa ti piace fare e perché? Rispondendo a queste domande puoi individuare il target del tuo cliente ideale. Quali valori ha, quali sono le sue passioni. Se sei in linea con i valori e le idee del target sarà più semplice trovarlo e lavorare bene con lui.
Devi inoltre avere bene in mente la cos’è che ti rende UNICO e saperlo comunicare: come aiuti le persone? Quale problema/esigenza risolvi? In che modo ti differenzi dagli altri? Sapresti descrivere tutto questo in poche parole?
Per vendere, devi prima dare. Devi dare te stesso, devi dare il tuo tempo, devi dare la tua professionalità a chi entra nel tuo negozio, a chi si informa dei tuoi servizi, a chi visita la pagina social, a chi ti invia email.
Coerenza e costanza sono fondamentali per fare marketing relazionale, così come lo sono per il personal branding.
“Online puoi essere come Amazon, non è cosa per tutti, oppure puoi essere una rockstar per una piccola nicchia che ti apprezza e acquista”. (Riccardo Scandellari)
Meglio pochi follower, ma veri, attivi, con cui ci si possa confrontare, che tanti che non interagiscono e non sono interessati a ciò che hai da raccontare. Alla gente non piace farsi vendere qualcosa, ma adora comprare da chi conosce, da chi condivide valori, passioni, idee.
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